sabato 16 ottobre 2010

Duemila disabili umiliati dalla Polverini

Sono tempi difficili per le famiglie del Lazio che hanno tra i loro congiunti disabili gravi. I fondi tagliati qui e là dalla giunta Polverini da aprile a oggi si sono tradotti, nei fatti, in un peggioramento tangibile nella qualità della vita dei portatori di handicap: diminuite (fin quasi ad azzerarle) le ore di terapie essenziali gratuite, tagliati i posti letto per la riabilitazione e persino i trasporti. «La situazione per le famiglie è drammatica», dice senza mezzi termini il consigliere regionale del Pd Tonino D’Annibale, vice presidente della Commissione Affari Sociali. Ed elenca i tagli che hanno portato fin qui: «Il decreto 38, firmato dalla Polverini in qualità di commissario alla sanità che ha decurtato del 20% le prestazioni delle cooperative di riabilitazione e ha costretto molte famiglie a rivolgersi ai privati; il piano di rientro sanitario presentato lo scorso 30 settembre che prevede anche il taglio di 700 posti letto di riabilitazione (quindi anche quelli destinati ai disabili gravi) e infine l’ultimo assestamento di bilancio che ha portato molte Asl a chiudere i servizi di trasporto handicap». I disagi che ne scaturiscono, secondo l’opposizione, sono pagati sulla pelle da circa 2000 famiglie della regione. «Ci sono anziani che ormai non si curano più - continua D’Annibale – e genitori che s’indebitano fino al collo per pagare le prestazioni, prima gratuite, ai propri figli». «La spesa – aggiunge il consigliere dell’Idv Giulia Rodano, membro della Commissione Sanità – può arrivare a mille euro al mese, una follia. Mi rendo conto che è il governo che chiede certi sacrifici, perché la sanità regionale è commissariata, ma Marrazzo e Montino hanno cercato di resistere e abbiamo fatto un battaglia, la Polverini invece si è adeguata con grande tranquillità». Risultato? «Siccome non possono guarire – continua Rodano – i disabili gravi non vengono considerati pazienti della sanità ma vengono abbandonati alle famiglie». Ma il taglio, spiega l’onorevole Ileana Argentin, responsabile nazionale handicap del Pd, non riguarda solo il posto letto quanto «la qualità della vita della persona con handicap che peggiora enormemente. Si riflette mai sul cosa significa abbandonare un disabile? poi costerà di più, un giorno, alla società: bisogna curarli oggi, altrimenti domani li ospedalizzeremo e basta». Intanto l’opposizione cerca di organizzarsi e di combattere su più fronti: la modifica del piano di rientro è al primo posto e poi proposte ed emendamenti presentati «che però non sono stati presi in considerazione», dice ancora D’Annibale. «Stiamo chiedendo alla Commissione Affari Sociali di ascoltare almeno le associazioni di disabili e le cooperative, ma finora niente». Per Rodano «la questione va posta a livello nazionale anche perché i Comuni, per come sono stati tagliati adesso i bilanci da Tremonti, non sono in grado neanche di intervenire nelle situazioni più drammatiche». L’assessore alle Politiche Sociali e Famiglia della Regione Lazio, Aldo Forte, interpellato più volte, non ha voluto rispondere alle domande de L’Unità.

07 ottobre 2010

FONTE: L'Unità
http://www.unita.it/news/italia/104335/duemila_disabili_umiliati_dalla_polverini


Questo è il primo articolo che posto in questo blog sulla disabilità, e credo che non sarà neppure l'ultimo perchè sul mondo dei disabili c'è veramente tanto da dire e ci sono tante, tante battaglie da fare.

Ho voluto postare questo articolo per la sua gravità: non posso negare che, ogni volta che lo leggo, provo sempre un misto di delusione e rabbia. Ma perchè, perchè mi chiedo io, debbono essere sempre i più deboli a rimetterci? In questo caso i disabili e gli anziani, sopratutto quelli più gravi, che vengono abbandonati a loro stessi dallo Stato diventando del tutto a carico delle loro famiglie. Famiglie molto spesso non benestanti che si trovano nella necessità di occuparsi dei propri cari invalidi attraverso strutture private e non sanno come fare con le spese. Si parla sempre di tagli, tagli, tagli.... se lo Stato è indebitato fino al collo è giusto fare dei tagli, è giusto rinunciare a qualcosa, ma chi è che deve rinunciare? A chi si deve chiedere? Ai disabili? Agli invalidi? Ai malati? Agli anziani? A queste categorie di persone, che già portano sulle loro spalle una croce pesante, a volte pesantissima, si deve chiedere? E chiedere che cosa? Che rinuncino anche alle cose più basilari, come le cure e l'assistenza? No, è una VERGOGNA, una VERGOGNA senza limite di decenza !

In tutti i campi a mio parere si può tagliare, in tutti i campi tranne che in tre: nel sociale, nella sanità e nella giustizia! In questi 3 campi non si deve tagliare, ma si deve dare, aggiungere, fare di più. Garantire e tutelare le fasce deboli, questo è il compito di un paese veramente civile, così come è necessario operare affinchè la ricchezza del paese venga distribuita in maniera più equa. E invece avviene sempre il contrario.... tagli alla ricerca, tagli ai posti letto, tagli all'assistenza, tagli alle pensioni d'invalidità.... uno SCHIFO, una VERGOGNA, una PENA ! E intanto chi è ricco continua ad essere ricco, anzi lo è sempre di più, e chi è povero è sempre più è povero. Scusatemi lo sfogo, ma notizie come queste fanno male al cuore e urlano giustizia ! Purtroppo le conseguenze di questo provvedimento Polverini non si fanno attendere e Paolo e Gloria sono 2 dei tanti disabili vittime di questi tagli assurdi:
http://www.unita.it/news/italia/104432/polverini_paolo_solo_caso_clinico_ma_a_gloria_dice_colpa_dei_tagli


Se l'uomo non cambierà mentalità e non volgerà lo sguardo verso chi è stato meno fortunato (e non per colpa propria), allora le cose andranno sempre peggio anzichè migliorare. C'è speranza che questo cambiamento avvenga?

Marco

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