domenica 5 dicembre 2010

Malagrotta, Legambiente: "Inquinamento allarmante"

I dati nella relazione di Arpa Lazio con i risultati del monitoraggio delle acque sotterranee della discarica di Malagrotta svolto nel periodo febbraio-maggio 2010. Legambiente: "I nuovi campionamenti evidenziano un peggioramento del già preoccupante stato di contaminazione del sito"
È allarmante il quadro che emerge dalla relazione di Arpa Lazio con i risultati del monitoraggio delle acque sotterranee della discarica di Malagrotta svolto nel periodo febbraio-maggio 2010. "I nuovi campionamenti, infatti, evidenziano un peggioramento del già preoccupante stato di contaminazione del sito, sia per quel che riguarda i composti inorganici che per alcuni composti organici - afferma in una nota Lorenzo Parlati, presidente di Legambiente Lazio - Siamo in piena emergenza inquinamento, va verificato se sia compatibile continuare a gettare rifiuti in quell'area e vanno attuate immediatamente le necessarie misure di messa in sicurezza che la stessa Arpa sollecita, per interrompere subito la diffusione della contaminazione delle falde idriche e procedere alla bonifica per disinnescare quella che viene descritta come una bomba ambientale alle porte di Roma"
"I risultati dei livelli di contaminazione delle acque sotterranee rilevati in 22 dei 39 piezometri installati sia all'interno che al di fuori del bacino di drenaggio sono inquietanti - si legge nella nota - Spiccano, in particolare, gli 'sforamenti' dei valori-limite previsti dalla legge per: ferro (con un record di 15.290 microgrammi/litro e altri quattro valori risultati sopra i 10.000 contro un limite di 200), manganese (con valori sino a 4.650 microgrammi/litro contro i 50 consentiti) e nichel (fino a 820 microgrammi/litro contro il limite di 20). Forte anche la presenza di arsenico e benzene: in alcuni prelievi l'arsenico ha fatto registrare valori quasi 200 volte superiori al limite (2.050 microgrammi/litro contro i 10 consentiti) e il benzene un picco di 12 volte superiore al valore di legge che è fissato a 1 microgrammo/litro. Arpa Lazio segnala anche che "nella maggior parte dei piezometri" è stato rilevata la presenza anche della sostanza N-butylbenzensolfonamide, non inserita nella tabella dei composti da tenere sotto controllo ma che risulta comunque tossica".

Dunque acqua inquinata dappertutto: nelle vicinanze di coltivazioni, pascoli, distese di granturco. A due passi dal verde tutelato della Riserva del litorale. E delle case di chi vive – migliaia di persone – a Ponte Galeria e a Massimina. Una delle zone a più alto rischio industriale di Roma, perché, oltre alla discarica, qui si trovano un deposito di carburanti, una raffineria, un impianto per rifiuti tossici ospedalieri oltre a gigantesche cave.

La relazione «top secret» dell’Arpa - ultimata a luglio e dei cui risultati sono stati informati Regione Lazio, Campidoglio e Provincia di Roma - è stata inviata alla «Direzione generale ambiente» dell’ Unione Europea dal battagliero presidente del Comitato Malagrotta Sergio Apollonio che sollecita "un intervento secondo le procedure appropriate nei casi di violazione delle direttive comunitarie. So che gli ispettori della Ue hanno intenzione di visitare la Campania. Ma credo sia al caso di estendere il sopralluogo. E vedere quel che succede qui, alle porte di Roma".

11 Novembre 2010
FONTI: roma.repubblica.it, roma.corriere.it


E' davvero inquietante quello che emerge da questo articolo. La discarica di Malagrotta è la più grande discarica d'Italia e forse d'Europa ed è a 2 passi da Roma tanto è vero che viene soprannominata "l'ottavo colle di Roma". Il problema è che questa enorme mole di rifiuti produce un inquinamento che contamina le falde acquifere sottostanti come ben evidenziato dai valori dei metalli pesanti e altri inquinanti rilevati nelle acque sotteranee enormemente superiori ai limiti. E' un inquinamento spaventoso che si estende a tutte le zone circostanti. Che cosa si può fare per evitare uno scempio simile? Quello dei rifiuti è un GRANDE problema perchè i rifiuti non si possono volatilizzare.... e allora l'unica cosa da fare è quella di operare una migliore e più capillare raccolta differenziata, raccolta questa che a Roma, così come in tanti altri luoghi del sud, non è ancora entrata del tutto nella mentalità della gente. Infine bisognerebbe realizzare le discariche in luoghi più isolati, lontani dai centri abitati, vietando la costruzione di case nelle loro vicinanze. Il problema dei rifiuti non scomparirà mai del tutto, ma certamente la situazione potrà migliorare.
Marco

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