mercoledì 4 maggio 2011

Carlo, tenta il suicidio perche' nessuno gli da un posto di lavoro

Premessa. Da pochi giorni ho conosciuto Carlo: si presenta e mi racconta la sua storia che sembra uscita da un film della tv. Carlo, ha 50 anni, ha lavorato per 30 anni in fabbrica, da quando sono subentrati problemi con la schiena non ha potuto piu' fare il lavoro pesante di sempre ed e' stato licenziato. Carlo e' un uomo sensibile e dignitoso non cerca la carita' ma un lavoro che gli possa consentire di sopravvivere. Ha cercato disperatamente un lavoro a Genova, sua citta' di appartenenza, ma nessuno ha risposto al suo appello. Ritrovatosi solo, senza soldi per sopravvivere, sconvolto dalla indifferenza della societa' e dei conoscenti: un giorno ha meditato il suicidio, ingoiando una manciata di pasticche, per non sentirsi piu' inutile.

Salvato in estremis, nella intervista lucidamente dice: "Sicuramente sono io che vedo le cose in modo sbagliato, ma quando leggo su facebook che bisogna in tutti i modi fare collette per i cani che vivono in un modo disumano e non vedono che a pochi passi da loro c' è gente che per 400 euro rischia di perdere la casa e tutto quello che si è costruito in una vita di lavoro e che purtroppo ha perso (non per colpa sua) per colpa di padroni senza scrupoli: scusatemi ma penso che ci sia qualcosa che non va." E ancora: "Lottiamo per gli emigranti che vengono in Italia credendo di trovare il paradiso e poi molti di loro, si riducono a fare i delinquenti e poi non vediamo e aiutiamo il vicino di casa, il parente, l' amico in grossa difficoltà'."

"E' mai possibile che noi, che abbiamo lavorato una vita e perso il posto di lavoro, per una legge assurda che non ci tutela affatto, siamo costretti a fare ragionamenti del terzo mondo? A meditare di fare i delinquenti nella speranza di finire in galera a spese dello stato per sopravvivere ? A questo ti porta l'italia oggi!"

Non rimaniamo indifferenti e egoisti. In questa societa' siamo tutti corresponsabili della situazione attuale, non possiamo e non dobbiamo chiudere gli occhi di fronte alla sofferenza e al bisogno di chi e' in difficolta'. Non si puo' continuare ognuno a vivere nel proprio egoismo pensando solo alla propria vita perfetta e alle cose materiali. L'unica cosa sicura che c e' in questa vita e' la morte. Bene quando moriremo cosa avremo lasciato di buono? Quale gesto d'amore gli altri potranno ricordare di noi? Nessuno, se si continua ad agire con questa indifferenza e menefreghismo totale!

L'appello e i contatti. Chiedo alle istituzioni, al sindaco del comune di Genova e a tutti coloro che hanno la possibilita', di intervenire dando un lavoro a Carlo affinche' questa situazione si risolvi al piu' presto.

Scritto da Tiziana 01 Maggio 2011

FONTE: disabiliabili.net
http://www.disabiliabili.net/lavoro/188-il_posto_di_lavoro/30546-carlo-tenta-il-suicidio-perche-nessuno-gli-da-un-posto-di-lavoro


Storie come queste si vorrebbe non leggerle mai.... Carlo, un uomo che ha lavorato per tutta la vita si ritrova dall'oggi al domani senza lavoro e senza reddito per il sopraggiungere di problemi fisici che non gli consentono più di fare certi sforzi... e nella disperazione della sua situazione tenta il suicidio!

Condivido con molto piacere questo articolo scritto dall'amica Tiziana e invito tutti coloro che lo leggeranno a scrivere al Sindaco e agli assessori del Comune di Genova ( http://www.comune.genova.it/ ) per segnalare loro la dolorosa situazione di quest'uomo, affinchè si possa trovargli un lavoro adeguato. Ognuno di noi faccia la sua parte.... tutti abbiamo la possibilità di rendere migliore la società in cui viviamo!

Marco

Nessun commento:

Posta un commento