lunedì 23 maggio 2011

Un ammalato di SLA decide di lasciarsi morire se non arriverà il sostegno economico promesso alle famiglie dei malati come lui

UN AMMALATO DI SLA DECIDE DI LASCIARSI MORIRE E AISLA DENUNCIA: ANCORA NESSUNA RISPOSTA DALLA REGIONE UMBRIA RELATIVAMENTE AL SOSTEGNO ECONOMICO DELLE FAMIGLIE CHE ASSISTONO I MALATI DI SLA.

Intanto Francesco Brunelli, un malato di SLA, scrive una lettera alle istituzioni regionali annunciando che si lascerà morire se entro il 31 maggio 2011 non si avranno risposte concrete.

L’Associazione Italiana Sclerosi Laterale Amiotrofica ONLUS (AISLA) denuncia l’indifferenza delle Istituzioni regionali dell’Umbria rispetto alle reiterate richieste dei malati di SLA e delle loro famiglie in merito all’erogazione di un assegno di cura a garanzia di un sostegno all’assistenza domiciliare di queste persone. AISLA si è già fatta più volte portavoce delle richieste dei malati presentando proposte e richieste concrete anche alla III Commissione consiliare (Sanità e servizi sociali) della Regione lo scorso 28 marzo (si veda il precedente comunicato stampa pubblicato sul sito www. http://www.aisla.it/news.php?id=01602&tipo=1). Ora, AISLA si fa carico di diffondere la seguente lettera che un malato di SLA residente sul territorio umbro, Francesco Brunelli, ha scritto alle Istituzioni della Regione Umbria:
“Sono malato di Sla da 8 anni e mezzo, completamente paralizzato: mi resta solo un lieve movimento degli occhi. Mi sono già sottoposto a tracheotomia per poter respirare, Peg per potermi nutrire e necessito di un’assistenza di due persone per 24 ore al giorno. La mia Asl, invece, copre solo 5 ore giornaliere.
Aspetto insieme ad altri malati l’assegno di cura più volte promesso ma, ahimè, è ancora “impantanato” in qualche “scartoffia”. Noi malati, insieme alle nostre famiglie, siamo esasperati. Ho sempre lottato con tenacia e sono contento di aver scelto di vivere ma ora non sopporto più la mia sofferenza e soprattutto l’indifferenza e la superficialità delle Istituzioni preposte a rispondere a queste ineludibili esigenze. Pertanto, se non avrò ancora ricevuto una risposta concreta, che vada cioè al di là delle solite promesse, a questo mio appello entro il 31 maggio, interromperò ALIMENTAZIONE E IDRATAZIONE informando i mass media della mia decisione”.

Francesco Brunelli


FONTE: goodmorningumbria.wordpress.com
http://goodmorningumbria.wordpress.com/2011/05/17/aisla-denuncia-ancora-nessuna-risposta-dalla-regione-umbria-relativamente-al-sostegno-economico-delle-famiglie-che-assistono-i-malati-di-sla/


Questo doloroso appello di Francesco Brunelli, malato di SLA, è la diretta conseguenza dell'assistenza che lo Stato NON FORNISCE in maniera adeguata ai malati come lui di questa tremenda malattia. A riguardo di ciò vorrei ricordare che la maggior parte dei malati di SLA rifiuta la tracheostomia, ovvero quella operazione che permette loro di respirare, e quindi di vivere, e si LASCIA MORIRE per non pesare sui propri famigliari costretti ad assisterli costantemente vista l'assistenza che viene loro negata. Questa è una cosa veramente tragica, che non si può tollerare in un paese come l'Italia!
Chi ha grandi poteri ha anche grandi responsabilità.... e la responsabilità PRIMARIA di ogni Governo dev'essere quella di garantire un esistenza dignitosa a qualsiasi persona, sana o malata che sia. Tutto il resto, tutto, ma veramente TUTTO, deve venire dopo di questo!

Marco

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