lunedì 25 luglio 2011

Le Leucodistrofie. Che cosa sono?

Si definisce leucodistrofia una degenerazione progressiva della sostanza bianca cerebrale, dovuta ad una perdita della mielina. La mielina è il rivestimento esterno delle fibre nervose, che consente che l'impulso nervoso non venga disperso e viaggi velocemente.
Le leucodistrofie sono causate da un difetto genetico che porta all' accumulo di sostanze che degradano la mielina o ne interferiscono con la sintesi.
Si tratta di malattie inizialmente asintomatiche, in cui si manifestano successivamente sintomi di rigidità muscolare, o ipotonia, deficit visivi e/o uditivi, ritardo psico-motorio, perdita di abilità acquisite.
La caratteristiche di ogni leucodistrofie dipendono dal tipo di difetto genetico, e quindi di metabolica tossico che si accumula.
Di seguito si riportano informazioni relative ad alcune delle leucodistrofie conosciute.


LEUCODISTROFIA DI PELIZAEUS-MERZBACHER

Conosciuta anche come leucodistrofia Sudano Filica, la leucodistrofia di Pelizaeus-Merzbacher è una malattia progressiva del Sistema Nervoso Centrale (aree affette: regioni sottocorticali cerebrali, cervello e tronco encefalico), con un deterioramento della sostanza bianca dell’encefalo, dovuta alla distruzione delle guaine mieliniche, a causa di un accumulo dei prodotti di degradazione della mielina.

La forma classica della Pelizaeus-Merzbacher è legata al cromosoma X e colpisce solo i maschi. Le manifestazioni cliniche compaiono nella I Infanzia, con sintomi che comprendono segni cerebellari, spasticità, tremore del capo, instabilità, contratture muscolari, ipostenia, demenza, atrofia ottica, nistagmo oculare e, a volte, deformità scheletriche e crisi epilettiche.
La forma acuta infantile è trasmessa in modo autosomico recessivo, avviene nelle prime settimane di vita con sintomi di ipostenia e spasticità, e colpisce entrambi i sessi.
La forma a esordio adulto, con tratto autosomico dominante, presenta sintomi tra i 30-40 anni (in genere lentamente progressivi), che vengono spesso confusi con la Sclerosi Multipla: atassia, spasticità, ipereflessia, ipostenia degli arti e perdite delle capacità acquisite. Colpisce entrambi i sessi.
Il gene responsabile della Pelizaeus-Merzbacher è stato isolato e localizzato sul braccio lungo del cromosoma Xq22. E’ possibile la consulenza genetica, la diagnosi biochimica, la diagnosi prenatale e l’individuazione del portatore.
Una forma clinicamente più lieve e’ caratterizzata da spasticità agli arti inferiori e normalità cognitiva (cioè intelligenza normale).

Trattamenti
Attualmente non ci sono cure. La terapia è sintomatica e di supporto. La consulenza genetica è indispensabile per le famiglie con pazienti affetti.


LEUCODISTROFIA DI CANAVAN


La leucodistrofia di Canavan è una malattia ereditaria autosomica recessiva.
Il disordine è causato da un'alterazione dell'aspartilacilasi, un enzima che degrada l'acido N-acetil aspartico con conseguente accumulo ed effetto nocivo. Ciò porta ad un deterioramento mentale progressivo con rigidità muscolare, scarso controllo del capo, megalencefalia, con aumentato volume del cervello, paralisi, perdita dell'udito e cecità.
C'è un'alta incidenza di questa malattia tra gli ebrei Ashkenazi, per cui sarebbe importante fare per questo gruppo etnico un esame del sangue che identifichi i portatori del gene difettoso.

Prognosi
I sintomi compaiono intorno ai 6 mesi di età e progrediscono rapidamente fino alla morte intorno ai 4 anni.

Trattamenti
La terapia è sintomatica e di supporto.
Attualmente, ci sono risultati promettenti con una terapia genica in studio con la dott.ssa Paola Leone. In paerticolare, la dott.ssa Paola Leone, della Robert Wood Johnson Medical School del New Jersey, ha sperimentato una terapia genica per il morbo di Canavan. Si è osservato un miglioramento dell’immagine della risonanza magnetica ed una diminuzione dell’n-acetile aspartato, il metabolica tossico che si accumula nel morbo di Caravan. Naturalmente, per ottenere risultati migliori, bisogna iniziare il trattamento il prima possibile.


LEUCODISTROFIA METACROMATICA

La leucodistrofia metacromatica è una malattia ereditaria a trasmissione autosomica recessiva.
E' caratterizzata dal deficit dell'enzima arilsulfatasi A, un enzima che degrada un gruppo di lipidi (sulfatidi) della mielina, con conseguente accumulo di tali sostanze tossiche. Ciò determina cecità, convulsioni, disturbi motori, demenza e perdita della mielina nel SNC.
E' la più frequente tra le malattie leucodistrofiche.
I primi sintomi sono una diminuzione della memoria e problemi posturali.

Prognosi
La prognosi è variabile in base all'età di insorgenza della malattia. Infatti, la forma infantile che insorge tra i 12 e i 18 mesi di vita, è la forma a decorso più rapido. La forma giovanile che insorge tra i 4 e i 12 anni ha un decorso più lento. C'è poi una forma adulta, che inizia dopo i 16 anni, con disturbi psichiatrici fino alla demenza.

Trattamenti
Per forme lievi e iniziali è stato sperimentalmente eseguito il trapianto di midollo osseo. Ci sono studi in corso per una possibile terapia genica.


MALATTIA DI ALEXANDER

L'Alexander è una rara malattia genetica, trasmessa in modo autosomico recessivo, caratterizzata da una degenerazione della materia bianca del Sistema Nervoso Centrale (SNC). Istologicamente, la distruzione della guaina mielinica è accompagnata da depositi di proteine fibrose chiamate Rosenthal. E' causata da mutazioni del gene per la GFAP (proteina gliale fibrillare acidica).
I primi sintomi compaiono tra i sei mesi e i due anni di vita e includono ritardo mentale, spasticità, tremori, crisi epilettiche.
Si distinguono anche una forma giovanile ed una adulta, con progressione più lenta, e clinicamente simili alla sclerosi multipla.

Prognosi
La prognosi è scarsa. Generalmente nella forma infantile non si arriva ai sei anni di vita. Le forme ad esordio tardivo hanno una progressione molto più lenta.

Trattamenti
Non ci sono trattamenti curativi. La terapia è sintomatica e di supporto.


ADRENOLEUCODISTROFIA

L'Adrenoleucodistrofia (ALD) è una malattia ereditaria legata al cromosoma X), con progressiva demielinizzazione cerebrale e atrofia delle ghiandole surrenali.
E' caratterizzata da una diminuita capacità di degradare acidi grassi a catena molto lunga (VLCFA) con conseguente accumulo nel plasma e nei tessuti. Ciò porta ad una demielinizzazione progressiva. I sintomi sono iperattività, instabilità dell'umore, diminuzione della vista e dell'udito, convulsioni.
La malattia può manifestarsi fenotipicamente in modo molto variabile anche all'interno di una stessa famiglia.
Sono colpite tutte le razze, con un'incidenza stimata 1:20.000 - 1:25.000 maschi.

Prognosi
Si distinguono forme differenti con caratteristiche cliniche diverse che si manifestano con un decorso a prognosi variabile.
- ALD Infantile (la più comune con 80% dei casi), ad esordio tra i 4 egli 8 anni. Progredisce rapidamente fino allo stato vegetativo e morte.
- ALD Adolescenziale, a progressione più lenta, insorge prima dei 20 anni.
- AMN (Adrenomieloneuropatia), ad insorgenza tra i 21 e i 35 anni, in cui sono coinvolti principalmente il midollo spinale e il nervo periferico (in genere non sono coinvolte le ghiandole surrenali). Progredisce lentamente con incontinenza, impotenza, spasticità degli arti inferiori, qualche volta demenza.
- Addison only, con iposurrenalismo, senza alterazioni neurologiche.
Queste forme colpiscono solo i maschi.
Infine, esiste una variante a trasmissione autosomica recessiva, la LD Neonatale, che colpisce entrambi i sessi.

Trattamenti
Quando c'è insufficienza surrenalica, si attua terapia sostitutiva.
Ci sono studi in corso che stanno dimostrando l'efficacia dell'"olio di Lorenzo" (olio glicerol-trioleato e glicerol-trierucato) nel normalizzare i livelli di VLCFA, anche se non porta ad una regressione dei sintomi neurologici.
In casi lievi e precoci, è stato eseguito il trapianto di midollo osseo.
Sono in corso sperimentazioni sulla levostatina (una sostanza che abbassa le concentrazioni di colesterolo).
Anche per questa malattia sono in corso studi di terapia genica.


SINDROME DI REFSUM

E' una malattia ereditaria autosomica recessiva, caratterizzata da accumulo di acido fitanico nel plasma e nei tessuti, per un disordine del metabolismo dei lipidi.
I sintomi includono retinite pigmentosa e nistagmo (movimento involontario e rapido degli occhi), ipotonia, epatomegalia (ingrossamento del fegato), ipocolesterolemia (diminuzione del colesterolo nel sangue), elevato contenuto di proteine nel liquido cefalorachidiano, e dimorfismi facciali (anormalità nella forma e nella struttura del viso).

Prognosi
L'età d'inizio dei sintomi è variabile dalla prima infanzia al 5° decennio di vita. La prognosi della forma infantile è scarsa.

Trattamenti
Si può togliere dalla dieta l'acido fitanico. Gli effetti si evidenziano dopo lungo tempo e comprendono l'interruzione della progressione dei sintomi neurologici e la scomparsa dell'ittiosi.
La plasmaferesi sembra efficace nel trattamento dei sintomi neurologici e può essere associata alla dieta. Anche per questa malattia sono in corso studi di terapia genica.


SINDROME DI ZELLWEGER

E' una rara malattia genetica a carattere autosomico recessivo caratterizzata dall'assenza di perossisomi (organelli cellulari che distruggono le sostanze tossiche dell'organismo) nel cervello, fegato e reni.
Caratteristiche tipiche della malattia includono fegato ingrossato, alti livelli di ferro e rame nel sangue.
I sintomi comprendono tratti grossolani della faccia, ipotonia, difficoltà di alimentazione, convulsioni, problemi cardiaci, epatomegalia, emorragie gastroenteriche.

Prognosi
La prognosi è scarsa. La morte avviene entro il primo anno di vita, causata soprattutto da complicazioni respiratorie e problemi gastroenterici.

Trattamenti
Non esistono cure. Il trattamento è sintomatico e di supporto.


LEUCODISTROFIA DI KRABBE

E' una rara malattia ereditaria autosomica recessiva, degenerativa, metabolica, con un disordine del sistema nervoso centrale e periferico. Tale disordine è causato da un deficit enzimatico (galattosilcerebrosidasi), per cui si accumulano dei metabolici tossici; in particolare, lo sfingolipide galattosilcerebroside e la psicosina. Tali sostanze si accumulano nella sostanza bianca cerebrale, causando una demielinizzazione. Il quadro clinico include ritardo mentale, paralisi, cecità, sordità, paralisi pseudobulbare e morte.

Prognosi
L'inizio dei sintomi, nel 90% dei casi, avviene fra i tre e i sei mesi di età (forma infantile). E' stata identificata una forma più tardiva con un esordio fra i sei e i diciotto mesi. La forma di tipo giovanile è più rara, con un esordio intorno ai 13 anni.
I primi sintomi sono: irritabilità e ipercettibilità. Possono esistere anche episodi di vomito e parziale perdita di coscienza. A questi, seguono: contratture spastiche dell'estremità inferiore, disfalgia , deterioramento mentale, atrofia ottica e in alcuni casi sordità.
Nella forma infantile, la morte avviene nel secondo, terzo anno di vita.

Trattamento
Il trattamento è sintomatico, è possibile la diagnosi prenatale. Il trapianto di midollo è una possibile terapia per casi lievi e precoci. Sono in corso degli studi per una possibile terapia genica.



FONTI: www.intellisystem.it, lastoriadichristian.wordpress, progettomielina.it

Nessun commento:

Posta un commento