giovedì 25 agosto 2011

Due saranno le piatteforme petrolifere nel Golfo di Taranto

Secondo Legambiente - e non solo - due saranno le piatteforme nel golfo di Taranto che saranno costruite dalla mano della senza-scrupoli Shell

di Ottavio G. Fogliata

Taranto – Ormai è quasi certo, nel golfo di Taranto tra non molto potremmo veder sorgere due piatteforme petrolifere (denuncia di Legambiente, nel dossier “Un mare di trivelle”). Risale ormai all’aprile 2010 quel patto silente fra il governo nazionale – per mezzo del non tanto onorevole Scajola – e la Shell, che autorizzò quest’ultima a scandagliare il fondale del Golfo affinché si installino impianti per l’estrazioni di idrocarburi. Pochi furono le notizie date dai media in questione. E mentre da un lato vogliamo completamente ignorare il motivo per cui non abbiano voluto farci conoscere non solo una notizia ma una vera e propria minaccia per il nostro ambiente, dall’altro ricordiamo quanto importante sia il mare per l’intero Sud Italia: una fonte inestimabile e preziosa per buona parte del turismo e l’economia locale.

D’altrocanto, mentre la Shell si unisce alla banda degli assassini di Taranto – club di cui fa parte Riva e la fuorilegge Ilva – sull’altra costa pugliese, l’inglese Northern Petroleum promette, a conclusione di quest’estate, di riuscire a dare inizio ai lavori nel mare Adriatico in una zona compresa fra Bari e il Salento. Questa situazione non è solo dunque tarantina, ma una minaccia di devasto all’intero territorio pugliese, che credono sia territorio di conquista. “Siete circondati”, sembra ci urlino le multinazionali del petrolio.

Dunque, a noi tarantini toccherà la Shell, che nel Mare del Nord ultimamente non si è fatta un bel nome. È di pochi giorni la notizia secondo cui una sua piattaforma, la Gannet Alpha, abbia dovuto affrontare due falle dalle quali, fino al 16 agosto scorso, sono fuoriuscite circa 216 tonnellate di petrolio, quasi 1300 barili. E tutto ciò a circa 180 chilometri di distanza dalla costa scozzese.

Nel Golfo di Taranto invece, a che distanza avremo queste presunte piatteforme?

Vi è un comma a favore delle trivellazioni petrolifere, ed è stato inserito nel decreto legislativo di attuazione della direttiva sulla tutela penale dell’ambiente. In base a quanto è stato denunciato da Ermete Realacci, responsabile green economy del Pd, in questo celato comma del governo si consentirebbe di ridurre il limite di installazione di piatteforme da 12 a sole 5 miglia di distanza dalla costa. Così infatti è scritto al comma 17 dell’articolo 6 del decreto legislativo 3 aprile 2006, n.152, dopo il secondo periodo: “Per la baia storica del Golfo di Taranto di cui all’articolo 1 del decreto del Presidente della Repubblica 26 aprile 1977, n. 816, il divieto relativo agli idrocarburi liquidi è stabilito entro le cinque miglia dalla linea di costa.”.

A Taranto ci stanno ammazzando. Le nostre vite, i nostri tumori, le nostre varie intossicazioni (anche alimentari) sono la vera merce che il club degli assassini stanno da noi stessi acquistando.

L’Ilva già da anni è colpevole delle sue inadempienze. Da tempo esegue una vera e propria frode di forze e vite tarantine. E, la classe politica locale – così come quella regionale – fallisce miseramente. SEL ad esempio, che dell’ecologia ne fa una promessa, sputa parole su parole, ma in realtà continua a consentire questi reati ambientali. Perché di fondo lo sappiamo tutti: due piatteforme petrolifere nel Golfo di Taranto sono due grossi reati, all’ambiente, alla bellezza di Taranto, e al mare che chiama a sé tanto turismo, tanto pesce, e la sopravvivenza dell’intera città.

Sarebbe bello marciare pacificamente contrastando l’ignoranza politica. Sarebbe bello se marciare servisse a qualcosa.

Ma mi sorge ora una domanda. Permettetemi di porgerla, e credetemi nell’innocenza del mio dubbio: quantunque ci toglieranno il mare, di Taranto cosa rimarrà??

18 agosto 2011

FONTE: ilpinocchio.it
http://ilpinocchio.it/2011/08/18/due-saranno-le-piatteforme-petrolifere-nel-golfo-di-taranto/


Notizia dolorosissima che riporto con grande dispiacere.... dispiacere sopratutto nel constatare quanto ai nostri politici, assessori & C. NON stia assolutamente a cuore la tutela dell'ambiente, delle bellezze naturalistiche e, naturalmente, della salute dell'uomo.
2 piattaforme petrolifere nel mare di Taranto sono veramente un reato all'ambiente e all'uomo, per di più di quella Shell che si sta facendo tristemente conoscere per il disastro ambientale che si sta consumando al largo delle coste scozzesi. E se dovesse accadere una cosa del genere anche qui da noi? Meglio non pensarci... meglio di no!
E poi Taranto.... una città già tristemente segnata da quell'Ilva che colpisce al cuore i tarantini col suo carico di tossico che viene liberato nei cieli, causa di tante, tante malattie e vite spezzate prematuramente. Perchè si permette una cosa del genere, perchè? Si è deciso di trasformare Taranto nella "fogna" d'Italia? E poi i mari del sud che sono un patrimonio naturalistico, nonchè un richiamo per tanti turisti da tutt'Europa e dal mondo intero, andrebbero tutelati, preservati da questi orrori! E invece.......

Non ho parole, solamente tanta delusione, amarezza e preoccupazione.... e anche tanta solidarietà nei confronti dei tarantini che spero si faranno sentire con TUTTE LE LORO FORZE affinchè quest'ennesima violenza che la loro città sta per subire non venga perpetrata.
Io lo spero, me lo auguro di vero cuore perchè altrimenti, se anche il Golfo di Taranto verrà deturpato, "di Taranto cosa rimarrà?"

Marco

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