venerdì 26 aprile 2013

Riprende la protesta estrema dei malati di Sla. “Impegni disattesi. Da oggi sciopero della fame”


Da oggi parte lo sciopero della fame dei “malati critici” (in maggioranza tracheostomizzati ed allettati). Alle 10.30 del 29 aprile comincerà un presidio permanente davanti all’assessorato alla Sanità in via Roma, a Cagliari. Una protesta analoga a quella messa in atto dai malati di Sla nell’autunno scorso a Roma, davanti al ministero dell’Economia. “Non chiameremo ambulanze – avverte Salvatore Usala in una lettera inviata ieri al presidente della Regione Cappellacci e all’assessore regionale alla Sanità De Francisci – Non potremo caricare le batterie: dovrà darci energia elettrica l’assessorato, se non si vuole il morto. Continueremo lo sciopero della fame”.

Salvatore Usala, segretario di Viva la Vita Sardegna Onlus e del Comitato 16 novembre Onlus, malato di Sla da otto anni, ancora una volta è costretto a utilizzare la minaccia estrema per sollecitare la politica e l’amministrazione a mantenere gli impegni. “Dovete mantenere la parola data”, è infatti l’incipit della drammatica lettera spedita ieri. Il riferimento è agli “impegni solenni” assunti lo scorso 31 ottobre dai ministri Balduzzi e Fornero nel corso della visita a Usala nella sua abitazione di Monserrato: “Il progetto della nostra associazione che dovevate tramutare in delibera – si legge nella lettera – è bloccato negli uffici dell’assessorato”.

Quindi il lungo e dettagliato elenco degli impegni presi e non rispettati. Dall’approvazione del progetto (che determinerebbe risparmi consistenti: un milione e 300mila euro nella sola Asl numero 8), alla possibilità di utilizzare i soldi risparmiati per estendere e migliorare l’assistenza ai malati, all’applicazione immediata delle procedure operative che, invece, sono state disattese da una circolare che rinvia il progetto al biennio 2013-2014. Fino al problema del ritardo nel rimborso ai comuni dei contributi della legge 162 e del “ritornare a casa” che determina disagi enormi per gli operatori e per le famiglie.

Con l’Assessore De Francisci – scrive Salvatore Usala – mi lega un rapporto di affetto e stima, ma deve assumersi le sue responsabilità politiche ed amministrative, non è accettabile un continuo rinvio o delega a funzionari di competenze decisionali della Giunta. Noi abbiamo solo la nostra vita da mettere in gioco, la nostra determinazione è infinita, non temiamo la morte”.

L’appello ad agire subito è rivolto anche ai consiglieri regionali della maggioranza e dell’opposizione: “Dateci una mano – scrive Usala – è una battaglia importante per modificare la sanità: eliminiamo sprechi dando efficienza ed efficacia”.

23 aprile 2013

FONTE: sardiniapost.it
http://www.sardiniapost.it/cronaca/riprende-la-protesta-estrema-dei-malati-di-sla-impegni-disattesi-da-oggi-sciopero-della-fame/

 
Come ho già avuto modo di scrivere per altre proteste fatte dai malati di Sclerosi Laterale Amiotrofica (SLA), è veramente assurdo che si debba arrivare allo sciopero della fame, a minacciare di “staccare la spina”, per far valere i propri giusti, sacrosanti diritti.... diritti che sono rivolti, vorrei sottolinearlo bene, a malati di una patologia gravissima che ti porta alla TOTALE inabilità del corpo (ma non della mente), fin nei muscoli deputati alla deglutizione e alla respirazione.
Finora sono state fatte soltanto promesse, ma nessun fatto concreto si è poi realizzato, bloccato dalla solita “inerzia” di politici e funzionari che preferiscono “delegare” piuttosto che impegnarsi in prima persona per risolvere certe situazioni, e dalla solita burocrazia che rallenta ogni provvedimento. Adesso non ci rimane che aspettare il 29 aprile e vedere.... nella speranza che si arrivi veramente a qualcosa di CONCRETO!
Questi malati gravissimi non hanno molto da perdere, quindi non si può aspettare oltre.... per il Bene loro, delle loro famiglie, e di tutto un Paese che ha un disperato bisogno di vedere qualche segnale “forte” da parte di coloro che ci governano, a vantaggio sopratutto di coloro che, e non certo per colpa propria, vivono una situazione di grande difficoltà.

Marco

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