lunedì 3 giugno 2013

Metodo Stamina, ok alla sperimentazione, ma in pochi potranno accedervi

Si al metodo Stamina: con una larghissima maggioranza il Senato ha dato il via libera al decreto legge sulle staminali. I pazienti già sottoposti a questo tipo di terapia potranno proseguire le cure. Nel frattempo il Ministero della Salute avvierà una sperimentazione di 18 mesi, alla quale però non tutti potranno accedere. E tra gli esclusi c’è Ludovica, una bambina di sei anni affetta da una malattia rarissima. Lei infatti sicuramente non rientrerà in quei pochi che accederanno alla sperimentazione, che sono solo 20, al massimo 30 bambini, come ci racconta Francesca, la mamma della bimba.

Quanti sono invece i bambini che potrebbero teoricamente trarre giovamento dalla terapia? La mamma di Ludovica parla di 8.000 bambini, visto che le richieste sono arrivate a 15.000, ma sono comprensive anche degli adulti. Ludovica e gli altri bambini, quindi, quanto dovranno aspettare? Alla fine della sperimentazione verranno prodotti dei dati, solo ad allora si potrà eventualmente partire con la cura. Ma se per accedere alla cura si dovranno aspettare due anni, molti di questi bambini, tra cui Ludovica, non ci saranno più.

L’unica speranza per questa famiglia è che la bambina venga fatta rientrare tra quei pazienti che hanno già iniziato la terapia e che dunque, in base al decreto, sono autorizzati a continuarla. L’efficacia del metodo Stamina non è ancora stata provata, ma sono molte le persone che vorrebbero accedere alla terapia. Probabilmente perché quando si notano dei miglioramenti la speranza di guarigione supera qualsiasi cosa.

23 maggio 2013

FONTE: consumerismo.it

http://www.consumerismo.it/codici-metodo-stamina-ok-alla-sperimentazione-ma-in-pochi-potranno-accedervi-2497.html


Una notizia che in tanti aspettavamo, quella della delibera sulla sperimentazione delle cure con cellule staminali mesenchimali secondo il Metodo Stamina, una bellissima notizia che dona tanta speranza a tanti, tantissimi malati. Ma, ma..... c'è un "MA"! I malati che potranno sottoporsi a questa terapia sperimentale sono pochi, pochissimi a fronte dei tantissimi malati (molti dei quali gravissimi, con brevi margini di vita davanti a loro) che vorrebbero sperimentarla su di loro. E per questi malati allora cosa si fa? Con quali criteri si decide chi potrà accedere alla sperimentazione e chi no?
Personalmente sono dell'idea che a fianco della sperimentazione, che deve avvenire in modo serio, autorevole e senza alcun tipo di condizionamento, si deve dare via libera a questo tipo di cure per tutti quei malati gravi che sono senza concreta speranza di sopravvivenza a breve termine o di un qualche possibilità di miglioramento con le cure tradizionali. Perchè togliere una possibilità come questa a queste persone? Perchè aspettare il termine della sperimentazione, se per tanti malati non ci sono concretamente altre speranze al di fuori di questa? Non sia mai! In certi casi le ragioni del cuore devono superare quelle della semplice e fredda razionalità o del cosiddetto "protocollo". E per queste situazioni particolarmente gravose non si può attendere, e questo anche se non c'è ancora nulla, o quasi, di provato e sicuro.
Mi auguro, come sempre, che il cuore e il buon senso abbiano la meglio su qualsiasi altra ragione, e che si decida di non togliere quest'àncora di salvezza a tutti quei malati che aspettano con ansia di potersi sottoporre a questo innovativo metodo di cura con cellule staminali.

Marco

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