martedì 6 gennaio 2015

«A nessuno importa della MCS, Adriano Celentano aiutami tu!»


Albina Alghisi, malata di MCS, scrive al famoso cantautore

Albina Alghisi, manerbiese trapiantata a Verolanuova e malata di MCS, ha scritto una lettera al cantante Adriano Celentano, un appello affinchè almeno lui si interessi della sua malattia, la MCS (o Sensibilità Chimica Multipla), “la malattia degli allergici a tutto”. Troppi sintomi per essere identificata, troppo generica per essere classificata, troppo nuova perchè venga riconosciuta. Troppo nuova sì, perchè l'MCS è una sorta di ipersensibilità verso qualsiasi sorta di agente chimico, venuta a galla pertanto solo negli ultimi anni con l'incremento dell'uso di queste sostanze in ogni ambito. Dai conservanti per alimenti ai pesticidi della frutta, dalla saponetta ai detersivi più aggressivi, dai profumi alla stessa aria, quella che i malati di MCS non possono più respirare.
Infatti Albina si è presentata con una mascherina bianca all'incontro che ha organizzato lo scorso venerdì in Comune a Verolanuova insieme al dottor Lorenzo Bettoni, responsabile del servizio di Reumatologia dell'ospedale di Manerbio, con l'intento di diffondere la conoscenza di un disturbo che si sta lentamente insinuando nella società e che a breve potrebbe rendere tutti noi “allergici a tutto”. «Non potevo mancare all'incontro – racconta Albina -, ci tenevo tantissimo e ho lavorato molto per organizzarlo: vorrei che la gente sapesse, ma sopratutto vorrei che fossero i medici condotti a dare peso alla questione, molti ignorano i sintomi della malattia e alcuni nemmeno la conoscono
». Cento gli inviti spediti ad altrettanti medici di medicina generale del bresciano, due soli si sono scomodati per sentir parlare di MCS, ugualmente si sono comportati i farmacisti allertati, lasciando in Albina l'amarezza del non essere ascoltata, di nuovo: «avevo preparato un discorso per i medici, quando ho visto che non ce n'erano, ho deviato la traiettoria per coinvolgere i pochi presenti e ho deciso di leggere una lettera che ho scritto a quattro mani con una compagna di sventura e che abbiamo inviato ad Adriano Celentano», racconta Albina, che comunque non molla e spiega di aver scelto lo showman per la sua sensibilità sopratutto verso le cause ambientali – e sì, “anche per ricordi che lo legano alla sua infanzia”. Racconta di ingiustizie Albina nelle due pagine che riassumono la sua vita ormai uguale a quella di tanti altri che come lei vengono anche accusati di soffrire di “un disturbo psicosomatico cirabile con semplici farmaci”, farmaci che tuttavia i malati di MCS non possono prendere, perchè il loro organismo non li tollera; racconta di spasmi, eruzioni cutanee, emicranie, shock anafilattici, di isolamento, dell'ennesimo Natale “con i tuoi”, in cui i suoi non li vedrà nemmeno perchè non può – fisicamente – sopportarne la presenza. Sì perchè quello che Albina e i suoi sfortunati compagni di viaggio chiedono è che la MCS, riconosciuta dall'Organizzazione Mondiale della Sanità come patologia ambientale in quasi tutti i Paesi industrializzati, raggiunga lo stesso stato anche da noi: «alcune regioni italiane la riconoscono come rara, ma nulla è stato fatto finora per portare cure e protocolli nel nostro paese», spiega Albina, che solo qualche settimana fa ha ricevuto l'ennesimo “schiaffo in faccia dall'Asl di Brescia. La commissione medica le ha infatti riconosciuta un'invalidità del 60%, non completa perchè “non risultano infermità tali da determinare un assoluta e permanente impossibilità a lavorare. Oltre al danno, la beffa, perchè Albina ha smesso di lavorare come parrucchiera e di versare i contributi nel 2005, quando le allergie le hanno impedito di continuare a maneggiare tinte, e la sua invalidità solo parziale non le permette certo di ricevere l'assegno richiesto all'Inps. Due le soluzioni: versare all'ente 10.000 euro in tre anni per avere in cambio un mensile di 200 euro, la prima. La seconda è raggiungere la totale immobilità per avere di diritto almeno ai 280 euro dell'invalidità civile.

Carolina Raimondi


LETTERA

La lettera inviata al famoso
«Molleggiato»

Ciao Adriano siamo due donne lombarde a scriverti, sicure del fatto che mai volgi lo sguardo quando si tratta di ingiustizie subite.
Ci chiamiamo Albina e Valeria, da qualche anno ci è stata diagnosticata una malattia molto invalidante, cioè la Sensibilità Chimica Multipla o MCS. La storia che andremo a raccontarti purtroppo non è solo la nostra, ma è la stessa di molte persone in Italia. E' una malattia di origine organica, neurotossica, ambientale, metabolica, che costringe chi ne soffre al graduale e quasi completo isolamento, in quanto il nostro organismo reagisce in maniera esagerata alle esalazioni quali profumi, detersivi, ammorbidenti, lacche, vernici e molte altre sostanze chimiche. Queste reazioni consistono in broncospasmi, laringospasmi, eruzioni cutanee, emicranie (ecc...) fino allo shock anafilattico.
In pratica il nostro organismo non riesce ad espellere tutte le tossine che normalmente gli individui smaltiscono ed accumulandosi mandano il corpo il tilt. Una situazione assurda se si pensa poi che non possiamo neanche andare al pronto soccorso, visto che gli ospedali sono saturi di disinfettanti e sostanze per noi dannose!
Ti raccontiamo il nostro quotidiano: viviamo in un ambiente opportunamente bonificato da sostanze chimiche, con calce alle pareti piuttosto che vernici sintetiche, serramenti in alluminio così da non doverli trattare negli anni con vernici, porte in alluminio e vetro, perchè l'esalazione del truciolare scatena reazioni, cuciniamo in pentole di vetro per non contaminare i cibi con i metalli, vestiamo solo cotone e persino le cuciture dei vestiti vanno isolati dalla pelle, altrimenti si avrebbe una reazione allergica al contatto. Spesso facciamo uso di mascherine con i carboni attivi per filtrare l'aria, in casa teniamo un purificatore. Ci laviamo solo con detergenti di origine naturale senza profumi e così anche i nostri vestiti, che da nuovi vanno lavati decine di volte prima di poter essere indossati. Il cibo per noi è una vera piaga, molti di noi arrivano come me e Valeria a tollerare solo tre alimenti e che siano biologici. I farmaci sono un terno al lotto e quindi solitamente ci teniamo il disagio e non ne facciamo uso. A tal proposito ti racconto in breve di una malata che avendo un forte mal di denti e non potendo prendere antibiotici, ormai in setticemia, è stata rifiutata da tutte le strutture ospedaliere di Roma, potrebbe raccontarlo lei ma è morta a casa, da sola, senza assistenza sanitaria di alcun tipo, si chiamava Linda Sabatini aveva 36 anni ed è morta il 9 marzo 2013 nel giorno del suo compleanno.
Non viviamo più una vita normale e non lo possono fare nemmeno i nostri cari che per poter vivere nella stessa casa devono decontaminarsi da quello che possono portare da fuori, quindi si devono lavare con i nostri prodotti e devono vestire indumenti bonificati. Non potendo lavorare – e tutti gli (ausili) sono a spese nostre – questo grava pesantemente sul bilancio familiare. Lontani sono i giorni di una pizza in compagnia, addirittura il Natale o la Pasqua dove ci si riuniva in squadroni a festeggiare, per noi non è più cosa fattibile. Oltretutto è anche una malattia degenerativa nel tempo a causa della costante infiammatoria presente nel nostro organismo è molto probabile per noi riscontrare patologie come il cancro, la distrofia, la sclerosi multipla, la Sla, trombosi, ischemie, infarti, ictus, ecc...
A causa dell'aumento di agenti inquinanti, i casi di MCS stanno aumentando in maniera esponenziale ed assai più triste è riscontrare che molti sono i bambini che si ammalano in età pediatrica. L'ingiustizia, caro Adriano, consiste nel fatto che da molti anni noi malati ci si batte per il riconoscimento dell'MCS in Italia, ma tutti fanno orecchie da mercanti, persino alla Regione Lombardia, dove a sentire loro la Sanità è un fiore all'occhiello. Considera che l'MCS è riconosciuta dall'Organizzazione Mondiale della Sanità come patologia ambientale, in Usa, in Canada, in Giappone, in Finlandia, in Danimarca, in Austria, in Germania, in Spagna. In Italia è riconosciuta come rara, (ma rara non è) in Veneto, Emilia Romagna, Toscana, Marche, Abruzzo, Lazio e Basilicata, ma niente è stato fatto per portare le cure e i protocolli dell'MCS in Italia. Ma ora dovrai ridere perchè pur di non riconoscere la Sensibilità Chimica Multipla come ambientale e quindi disturbare gli interessi delle industrie, qualche “anima buona” d'accordo con le case farmaceutiche, vorrebbero farla passare per psicosomatica, ma noi malati non ci stiamo, vogliono curarci con gli psicofarmaci i quali per noi sono dannosissimi. Siamo esasperate e sfiduciate, ci sono almeno dieci disegni di legge a favore dell'MCS fermi da anni in Parlamento, “tutti” ci aiutano, ma poi cambia la legislatura e ci mollano lì da soli per strada. Grazie per la tua attenzione, confidiamo vivamente nel tuo aiuto ad affrontare questa palese ingiustizia, ti abbracciamo.

ALBINA E VALERIA


5 dicembre 2014

Fonte: Verolanuova

4 commenti:

  1. NON è ASSOLUTAMENTE VERO QUANTO ASSERITO non è vero che non possiamo prendere farmaci, possiamo prendere alcuni farmaci e non altri, NON è ASSOLUTAMENTE VERO CHE NON POSSIAMO ANDARE IN OSPEDALE E TANTO MENO AL PRONTO SOCCORSO.
    pubblicare queste cose sono solo terrorismo psicologico e non la verita'
    INOLTRE è INUTILE PIETIRE L'INVALIDITA' CIVILE CHE HA NORME E REGOLE PER PERSONE VERAMENTE INVALIDE AL 100% E CHE SONO IN STATO DI REALE IMPOSSIBILITA' ALLA VITA , MA BISOGNA AVERE IL CORAGGIO DI COMBATTERE PER UN LAVORO PULITO
    io ho l'MCS E SO DI CHE PARLO, E SONO ANCHE INVALIDA CIVILE GRAVISSIMA AL 100% PER POLIOMIELITE

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    1. A me pare tu stia troppo bene a questo punto. Anche la mia vita è come la loro. Evidentemente non sei al nostro stadio. Buon per te. Continua ad ignorarla. Quando starai come noi se ne riparla. Mah.

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  2. IO SONO SU FACEBOOK CON IL MIO NOME , SU GOOLE MENO, VI ASPETTO E NE PARLIAMO , LA VERITA' VA DETTA A GRAN VOCE

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  3. Cara Nadia, grazie per il tuo intervento, però, con tutto il rispetto, a me non sembra che questo articolo voglia fare del terrorismo psicologico.
    Nella lettera scritta ad Adraino Celentano, Albina e Valeria asseriscono che "i farmaci sono un terno al lotto".... ovvero che c'è sempre una certa percentuale di rischio nel prenderli, ma non che non si possano prendere in senso assoluto! E per quanto riguarda ospedali e pronto soccorso..... dipende sempre da persona a persona, da quanto intensa sia la propria ipersomia. Conosco persone con MCS che possono entrare e uscire da questi luoghi, sia pure con le dovute accortezze e precauzioni, ma ne ho conosciute altre che proprio non riuscivano a starci e sono dovuti scappare via da questi posti, così come da studi medici o dentistici. E' tutto sempre molto soggettivo.
    Anche per quanto riguarda l'invalidità, dipende sempre da caso a caso. Linda ad esempio, la persona che viene menzionata in questo articolo e che purtroppo ci ha lasciato nel marzo del 2013 era arrivata ad avere il 100% d'invalidità. Ma il suo caso era talmente estremo che questa invalidità era del tutto meritata, infatti era totalmente confinata dentro le mura della sua casa e, infine, nel suo letto. Purtroppo, quando c'era bisogno di ricoverarla urgentemente per una trasfusione, nessun ospedale interpellato si è sentito di accoglierla (anche perchè nessuno di questi ospedali era in grado di applicare i protocolli per malati di MCS) e così la povera ragazza è rimasta a casa sua..... fino al triste decesso.
    Qui purtroppo non si tratta di fare terrorismo, ma di verità..... ogni malato di MCS è un mondo a sè ed ognuno ha il proprio grado di gravità, che varia da persona a persona, sia per quanto riguarda l'ipersomia, che per quanto riguarda le intolleranze, che per quanto riguarda altre patologie che spesso si assommano all'MCS.

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