venerdì 27 novembre 2015

Allergica a tutto: il calvario della giovane Sara


Affetta dalla rara malattia MCS. "A Madrird per curarsi, solo l'aereo costa 17mila euro"

Montecatini 18 novembre 2015 - «La data di partenza si avvicina. I vestiti sono stati tutti belli impacchettati perché non prendano profumi, la valigia è quasi pronta per essere spedita». Così Sara Angemi la ragazza costretta a vivere in un microcosmo protetto da una molteplicità di agenti esterni, un ambiente in cui anche le persone più care devono essere «bonificate», per poter stare a contatto con loro, per svolgere attività comuni di tutti i giorni che per il resto del mondo sono persino banali, lottando con la MCS, Sensibilità Chimica Multipla, una malattia complessa, difficile anche da spiegare.

Questa è la battaglia che sta conducendo Sara, una ragazza di Ponte Buggianese che a gennaio compirà 23 anni e che sta per partire per Madrid dove esiste una clinica che cura la sua malattia, altamente invalidante. Anche per raggiungere la città spagnola dovrà spendere una cifra elevatissima già soltanto per il viaggio, dato che può utilizzare solo un aereo speciale. A raccontarci la sua storia è la madre Isabella: «Mia figlia Sara – spiega – soffre da anni di MCS, Sensibilità Chimica Multipla, una malattia altamente invalidante, che le impedisce di vivere una vita normale come tutte le ragazze della sua età. Da anni sta affrontando questa battaglia: studiava con profitto, ma a causa della patologia ha dovuto interrompere gli studi. Da un anno deve stare chiusa in casa, mentre prima poteva uscire ogni tanto e ritagliarsi qualche momento all’esterno.

E’ andata a vivere in casa dei nonni ad Anchione, perché quell’abitazione si trova in un luogo dove c’è grande ventilazione e ricambio d’aria. Dopo i primi sintomi manifestati da Sara, anni fa – continua Isabella – abbiamo cominciato a fare il giro degli ospedali per comprendere che cosa avesse. E’ stato il professor Giuseppe Genovesi a diagnosticare la MCS. E’ un grande medico. Per spiegare in termini semplici una malattia complessa potrei dire che la patologia di cui soffre Sara è simile a un’allergia a una serie infinita di agenti esterni e non è psicosomatica, come qualche teoria in passato ha ipotizzato.

In Italia non c’è una letteratura scientifica sufficiente al riguardo
e la malattia non è riconosciuta, mentre invece sono molti i Paesi esteri che la riconoscono. Quindi dobbiamo far partire Sara per Madrid, il 23 novembre, città dove potrà essere curata, affrontando però spese elevatissime. Si pensi soltanto al costo per l’aereo: la cifra per far partire lei e la nonna materna è di 17mila euro: anche l’aereo infatti è speciale, idoneo alla sua malattia e la nonna potrà partire con lei perché è già "bonificata". Sì lo so
– aggiunge – sembra incredibile usare questo termine per riferirsi a una persona, ma convivere con questa malattia significa dover apprendere questa terminologia, acquisire una mentalità che cambia la vita di ogni giorno.

Sarebbe fondamentale che lo Stato italiano riconoscesse questa malattia e che fosse creato almeno un centro, magari a Roma, per curare questi pazienti. Mia figlia dovrà rimanere a Madrid almeno un mese. Voglio ringraziare tutti coloro che ci stanno aiutando sia moralmente che finanziariamente: è meraviglioso constatare la mobilitazione della gente per Sara». Alla ragazza è dedicata anche una pagina Facebook: Sara Angemi For Life con le coordinate bancarie per fare donazioni e sostenerla nel lungo percorso di cura. Per lei è stata organizzata una cena sabato 21 a Pescia al Neptunus Pub: A cena per Sara è il titolo dell’iniziativa.

di Valentina Spisa 


18 novembre 2015

FONTE: Lanazione.it
http://www.lanazione.it/montecatini/mcs-cure-1.1495141

martedì 24 novembre 2015

Dopo la morte della moglie marcia contro l’inquinamento


Carmine Piccolo, ex atleta e insegnante

Attività fisica e benessere. L’efficacia del binomio è provata scientificamente. Ma, attraverso le gambe di Carmine Piccolo – atleta dal glorioso passato e allenatore apprezzato -, la corsa è diventata anche il mezzo per sollecitare più attenzione all’ambiente e anche alla salute. Insegnante di educazione motoria all’istituto Pascal a Manerbio, due anni fa ha perso sua moglie Rosalba. Se l’è portata via una forma rara di leucemia. Un’esperienza che lo ha fatto entrare in contatto con patologie gravi, mielomi e linfomi in forte diffusione nelle aree maggiormente inquinate. E così, il dolore per la scomparsa di Rosalba e la passione per la corsa –
«Da ragazzino sfidavo i motorini sui 100 metri e a Formia ho corso con il mio amico Pietro Mennea» – Lo hanno trasformato nell’ambasciatore della salute pubblica. «No cave, No discariche, basta tumori» e poi l’elenco di tutti i paesi della provincia sui cui territori ci sono cave e discariche. Tutto sulla maglia che indossa girando l’Italia per le corse podistiche e le manifestazioni ambientaliste. «Mi seguono in tanti, ma non faccio politica. Porto un messaggio per sensibilizzare amministratori e cittadini. Domenica sarò a Montirone per protestare contro la realizzazione di una cava. Stasera vado all’assemblea a Calcinato. Hanno problemi di cattivi odori per fanghi non trattati».

(l.g.)

13 novembre 2015

FONTE: Corriere della Sera - Brescia

domenica 22 novembre 2015

Il viaggio in Inghilterra si avvicina, cresce la speranza per Christiano


Ecco il resoconto della videoconferenza con l'ospedale Breakspear Medical di Londra, relativamente alle cure cui dovrà essere sottoposto il piccolo Christiano Guaschi, il bimbo di 6 anni affetto da una grave forma di Sensibilità Chimica Multipla (MCS)

Nella giornata di venerdì 6 novembre, intorno alle ore 13.00, è stata effettuata la tanto attesa videoconferenza con il centro medico Breakspear, specializzato nella diagnosi, trattamento e cura della MCS - Sensibilità Chimica Multipla, di cui è affetto il piccolo Christiano Guaschi. Alla videoconferenza hanno partecipato oltre alla mamma Alessandra, l'interprete Wendy Ruffoni mentre a Londra rispondeva il dottor Daud Mohamed. Durante la conference call, durata circa un'ora, si è entrati per quanto possibile nello specifico. La mamma Alessandra ha chiesto se fosse possibile, mentre ci si organizza sia dal punto di vista logistico sia soprattutto finanziario, iniziare qualche terapia in Italia. Purtroppo il Dr Mohamed non ha potuto far altro che constatare la necessità di eseguire ulteriori esami ed approfondimenti in sito, e di conseguenza stabilire ed iniziare la terapia immediatamente dopo. In sintesi prima ci si recherà a Londra meglio sarà per Christiano.

Molti esami che il piccolo ha già effettuato dovranno essere comunque ripetuti. Altro tema su cui ci si è concentrati è il trasporto del piccolo. Due sole sono le ipotesi, stante l'impossibilità per Christiano di salire su qualunque mezzo pubblico (sia esso un aereo, un treno o un autobus). O l'auto della mamma, già opportunamente e preventivamente trattata e sanificata, ma con la necessità di portare e viaggiare con ossigeno e mascherina, o un trasporto in aereo-ambulanza. La distanza utilizzando l'auto è però improponibile: 1.452km

Unica via plausibile è quindi solo quella del trasporto Aereo.
Da Londra suggeriscono di contattare direttamente il Governo Italiano. La famiglia è in contatto anche con Fly-Angel (Flying Angels Foundation Onlus, http://www.flyingangelsfoundation.org) una onlus che si occupa proprio di questo tipo di trasporti, e si sta cercando di capire cosa potrebbe fare la Croce Rossa. Si tratta quindi di un ulteriore scoglio da affrontare, soprattutto sotto il profilo economico.
Durante la videoconferenza il dott. Mohamed ha eseguito una accurata anamnesi sia familiare sia personale del piccolo paziente, relativamente alla sintomatologia, le principali problematiche e disagi, le intolleranze alimentari e così via. Ha chiesto anche quali siano le cause che generano e scatenano le reazioni più forti, se ci sono dei prodotti/sostanze a cui è più intollerante.

Quindi ha chiesto se Christiano assume "glutatione"
(un forte antiossidante che viene utilizzato contro avvelenamento da acetaminofene e da metalli pesanti) o altre medicine: la mamma ha risposto che assume sia glutatione sia "Dikirogen" (un integratore alimentare contenente inositolo, acido folico e manganese) e altre sostanze antiossidanti, disintossicanti e drenanti.

Si tratta, secondo lo specialista e secondo l'evidenza dei fatti, di misure assolutamente insufficienti, che magari leniscono e aiutano parzialmente il bambino ma che in nessun modo possono garantirne la guarigione, concludendo che la giusta terapia potrà essere definita solo in sede e a valle degli approfondimenti necessari. E che in ogni caso prima di iniziare la terapia dovrà essere prima di tutto disintossicato dalle sostanze nocive che ha nell'organismo e che dovrà subire anche un trattamento specifico con vaccinazioni che hanno come scopo l'aumento della tolleranza di alcune sostanze chimiche. Presso la struttura del Breakspear oltre all'equipe di specialisti della MCS, Christiano sarà seguito anche da un nutrizionista e da uno psicologo, entrambi facenti parte dello staff medico della struttura.

La conferenza si è quindi conclusa discutendo sui tempi. Quelli per il ricovero, secondo il dotto Mohamed, dovrebbero essere più rapidi possibile. Purtroppo questa necessità si scontra inevitabilmente con l'aspetto finanziario: fino a quando non saranno raccolti fondi sufficienti il viaggio della speranza non potrà avere inizio. Presumibilmente, a meno di fatti eccezionali, la partenza non potrà avvenire prima della primavera del 2016.
Il tempo di permanenza presso la struttura sarà definito solo dopo il ricovero.

«Si resta in attesa da Lynda, la scrupolosissima segretaria della struttura, del preventivo dettagliato, di cui sarà data ampia visibilità nel rispetto di quell'inderogabile principio di trasparenza cui tanto teniamo» scrive Ruggero Guanella portavoce della famiglia di Christiano. «Ringraziamo particolarmente e ancora una volta il sindaco di Cosio Valtellino Alan Vaninetti che ha messo a disposizione il proprio PC nonché una sala adatta e la necessaria connessione internet».

8 novembre 2015

FONTE: Valtellinanews.it
http://www.valtellinanews.it/articoli/Il-viaggio-in-Inghilterra-si-avvicina-cresce-la-speranza-per-Christiano-20151108/#.Vj8D9FWbYJQ.facebook

giovedì 19 novembre 2015

A Grosio vince la Solidarietà per Christiano


La solidarietà può avere tante facce… tutte belle. Ha tanta fantasia, si manifesta in mille modi, spontaneamente o ben aiutata nel caso del nostro piccolo Christiano, il bimbo affetto da MCS residente nella frazione di Sacco: stiamo assistendo a un susseguirsi delle più disparate iniziative in suo aiuto. Dalla musica allo sport vero, amatoriale, puro, come può essere il gioco delle Freccette non affetto dalla inevitabile corruzione dei grandi budget, al teatro fino alla più spontanea, semplice, amorevole donazione personale.

Ho l’onore di scrivere queste righe a pochissimi minuti dalla chiusura dell’evento di ieri, a Grosio, dove, dalle 13.30, presso il “Bar Latteria Grosio” si sono dati battaglia nel torneo Steel i “Freccettari” della F.I.G.F.

Nell’occasione sono stati raccolti fondi per le cure di Christiano. Sotto il vigile controllo dell’Avvocato Ezio Trabucchi, sindaco di Valdidentro, e della nostra Cristina Bonato, già promotrice di molti meritevoli eventi, è stata effettuata la conta. 910 euro raccolti. Un successo insperato! La generosità ha superato se stessa e, come Rossi su Marqez, ha mandato al tappeto le malelingue. Un applauso con il cuore a chi ha permesso questo. A partire da Sonia Taeggi e il gruppo “FIGF Lombardia”, organizzatori dell’evento.

Con l’occasione segnaliamo la prossima iniziativa. A Valdidentro, il 7 dicembre dalle ore 21.00, presso il centro polifunzionale “RASIN”, una nuova serata benefica per Christiano. Sul palco si avvicenderanno ospiti di eccezione, tanto per la bavura quanto per lo spirito e la generosità dimostrate nell’accettare senza indugi l’invito. La serata, organizzata da Marvel Show, vedrà come protagonisti Giorgio Zanetti di Zelig, Massimo De Rosa del Cab41, Lucia Capalbo con Roberto Labolani e molti altri che stanno ufficializzando in queste ore la loro presenza.

La solidarietà non può perdere; e per rimanere in tema motociclistico può anche essere costretta e penalizzata e partire per ultima, ma arriva davanti a tutti!!!

di Ruggero Guanella

2 novembre 2015

FONTE: Intornotirano.it
http://www.intornotirano.it/cronaca/a-grosio-vince-la-solidarieta-per-christiano/

mercoledì 18 novembre 2015

Pensione di invalidità da inquinamento elettromagnetico: prima sentenza


Ne sentiamo parlare spesso, da esperti di fisica che spesso vengono ridicolizzati come profeti di sventura. Addirittura, ogni volta che viene tirato in ballo, è automatico pensare che esistono altre e ben più gravi rischi ambientali per la nostra salute. Ma ora che c’è la primissima sentenza sull’inquinamento elettromagnetico, il dibattito sul tema si farà sicuramente più serrato.

Un giudice di Tolosa ha riconosciuto una sindrome debilitante a una donna di 39 anni, assegnando la pensione di invalidità per esposizione a apparecchi e onde elettromagnetiche.

“Ipersensibilità elettromagnetica”: è questo il responso del Tribunale francese per il caso della donna vittima delle onde invisibili. Una malattia, è bene ricordarlo, che attualmente non poggia su basi solide dal punto di vista scientifico, ma che prevede come possibili cause di danni al benessere delle persone anche le antenne tv, le reti mobili e wi-fi.

Bastano questi pochi esempi per rendersi conto della coltre sull’argomento che accompagna da sempre il dibattito sulla possibile nocività di queste onde che viaggiano costantemente sopra le nostre teste.

Ora, con il precedente giudiziario, c’è da attendersi che non mancheranno i tentativi di replicare il successo della giovane donna transalpina, a cui il Tribunale per l’invalidità di Tolosa ha riconosciuto un deficit funzionale dell’85%, assegnando un trattamento previdenziale in seguito all’effetto invalidante pari a 800 euro al mese per 3 anni, che potrà essere rinnovato.

Ovviamente, il pericolo per le compagnie di telefonia, di telecomunicazioni e per le concessionarie delle frequenze è di doversi trovare, magari tra qualche anno, a risarcimenti eccezionali per tutte le persone esposte a quantità eccessive di campi elwettromagnetici potenzialmente pericolosi per la salute degli individui.

Al momento l’Organizzazione Mondiale della Sanità riconosce sintomi aspecifici di elettrosensibilità, che possono variare da una persona a un’altra e non presentano effetti concreti di possibili patologie, sulla base delle teorie scientifiche esistenti.

26 agosto 2015

FONTE: Leggioggi.it
http://www.leggioggi.it/2015/08/26/pensione-invalidita-inquinamento-elettromagnetico-prima-sentenza/



L'ipersensibilità elettromagnetica (EHS) è una patologia vera, reale, che purtroppo colpisce più persone di quanto si creda. Io stesso conosco diverse persone che sono colpite da questa patologia, in forma più o meno grave, quasi sempre associata alla Sensibilità Chimica Multipla (MCS). Il fatto che sia stata riconosciuta ad una persona spagnola crea un precedente molto importante e, mi auguro, possa dare il "là" a nuovi e più approfonditi studi.
I malati di EHS sono considerati pochissimo al giorno d'oggi e questa è una grave ingiustizia, perchè sono malati come tutti gli altri e vittime di una forma d'inquinamento, l'inquinamento elettromagnetico, che è in costante crescita. Questi malati devono essere creduti, tutelati e seguiti.... e l'uomo di oggi si deve impegnare a combattere questa forma d'inquinamento, al pari di tutte le altre forme d'inquinamento esistenti sulla terra.

Marco

lunedì 16 novembre 2015

Il sogno di Carlotta: "Io più forte della sindrome di Down, ora insegno in un asilo"


La ragazza sarda, ginnasta plurimedagliata alle Special Olympics, racconta la sua storia e risponde alla mamma di Ferrara che ha ritirato la figlia per non affidarla a un'insegnante Down

Essere affetti dalla sindrome di Down non può e non deve creare nessun impedimento nel realizzare i propri obiettivi e nel rapporto con gli altri. Parola di Carlotta Sanna, 20 anni, che dall'alto dei suoi successi risponde anche a quella mamma di Ferrara che ha ritirato sua figlia dall'asilo per non affidarla a un'insegnante Down.

Carlotta, originaria di Quartu Sant'Elena, parla a ragion veduta: affetta anch'essa dalla stessa sindrome, da qualche mese grazie alla proposta di una sua amica e partecipando a un progetto regionale di inserimento lavorativo, insegna come assistente in una scuola di infanzia la Sacro Cuore di Cagliari. È riuscita a realizzarsi professionalmente dopo aver conseguito il diploma al liceo psicopedagocico con il massimo dei voti.

"Quando arrivo a scuola la mattina mi occupo di accogliere i bambini, prendendo il loro zaino e mettendolo nell'armadietto – ha spiegato Carlotta in un'intervista rilasciata al quotidiano sardo Vistanet – durante le attività ricreative li aiuto a colorare, pitturare, ritagliare, incollare ecc. In sala mensa invece apparecchio, verso l’acqua nei bicchieri, taglio il cibo dei bimbi a pezzetti piccolini e poi penso a sparecchiare. Inoltre due volte la settimana – aggiunge – sto in segreteria, dove mi occupo di scrivere al computer, spedire mail, rispondere al telefono, fare fotocopie e distribuirle nelle classi".

Nelle sue parole tutto l'amore e l'entusiasmo per questo nuovo percorso di vita. E alla mamma di Ferrara, che ritirando la figlia da scuola aveva detto "non la porto in un centro per disabili ma in un asilo", Carlotta risponde così: "Vorrei solo dirle che un assistente con la sindrome di Down può regalare gioia e felicità ai bambini proprio come una persona qualunque. Sono certa che la mia collega fortemente posta sotto accusa, sia in grado di portare a termine nel migliore dei modi i compiti che le vengono assegnati. Negando a sua figlia la possibilità di crescere a stretto contatto con una persona come me, non se ne renderà conto ma l'ha privata di una magnifica occasione di crescita".

Carlotta si sente donna prima di tutto, poi un'assistente pronta a educare i bambini della sua scuola e a dimostrazione del fatto che tutto può essere davvero possibile senza porsi alcun limite è anche una ginnasta plurimedagliata. Ha partecipato ai Giochi Mondiali Special Olympics di Los Angeles, tornando a casa con un oro mondiale nella ginnastica. Un'esperienza da cui è rimasta coinvolta fortemente e che definisce meravigliosa tanto da volerla presto rendere pubblica raccontandola in un diario. Il suo esempio di vita può far riflettere molto, basta comprendere il suo messaggio: "Sono molto felice di poter dimostrare che anche le persone con diverse abilità possono dare molto alla comunità".

21 ottobre 2015

FONTE: Repubblica.it
http://www.repubblica.it/cronaca/2015/10/21/news/perche_essere_affetti_dalla_sindrome_di_down_non_puo_essere_un_impedimento_la_storia_di_carlotta_sanna-125605444/?ref=fbpr%C2%A0



I ragazzi con Sindrome di Down possiedono grandi potenzialità e questo, purtroppo, da tante persone non viene ancora riconosciuto e capito. Il caso di Carlotta Sanna è eloquente in merito: pluridecorata olimpica e lavoratrice a tutti gli effetti dopo essersi laureata a pieni voti!
Non discriminiamo le persone con Sindrome di Down, perchè hanno veramente tanto da dare, e non solo come capacità, ma anche e sopratutto come umanità. Si dia a tutti loro le stesse possibilità di potersi esprimere come a qualsiasi altra persona.... e sono sicuro che nessuno rimarrà deluso ma, anzi, ne saremo piacevolmente sorpresi.

Marco

lunedì 9 novembre 2015

Costretta a vivere isolata dal mondo, lancia un appello per curarsi


Sara, 22 anni, di Ponte Buggianese, ha scoperto che in Inghilterra c’è un ospedale all’avanguardia per la sua malattia, ma servono tanti soldi

PONTE BUGGIANESE. Negli ultimi tre anni la sua malattia è peggiorata. Da piccola i primi sintomi: diarrea, sfoghi cutanei, forti mal di pancia ed emicranie. I dottori derubricavano il suo stato a forte reazione allergica. Soltanto che la sua incompatibilità affiorava con qualsiasi tipo di sostanza: profumi, detersivi, fumi di caldaia e caminetto, inchiostro.

Sara Angemi, 22 anni, in realtà è affetta da Sensibilità Chimica Multipla, una malattia rara che in pochi riconoscono (e in sostanza nessuno sa curare), e che si manifesta in modo differente da persona a persona. Viene considerata una patologia psicosomatica, e per questo è affrontata attraverso supporti psicologici. «Non posso neppure più dormire nel mio letto di cotone organico. Riesco a stare all’aria aperta, ma fuori dalle zone urbane, lontana dal contatto con le persone». Sara ha un fidanzato che, ironia della sorte, lavora in un’industria farmaceutica, ha dovuto lasciare l'abitazione dei suoi genitori perché di fronte c'è un traliccio dell’energia elettrica. «E poi mio padre ha lavorato 30 anni in una conceria sempre a contatto con i solventi, e io non posso stargli vicino», dice.

Ora vive nelle casa dei nonni, nell'aperta campagna di Anchione. «Ma io soffro di crisi respiratorie acute anche solo se mi avvicino alla biancheria pulita e agli indumenti di altre persone», aggiunge Sara.

La ragazza ha dovuto lasciare l'istituto Sismondi di Pescia in quarta superiore per le troppe assenze. Ha poi interrotto anche il servizio civile alla Pubblica Assistenza di Ponte. Tiene sempre una mascherina a protezione del viso. Non può uscire nei luoghi pubblici con gli amici. Il compagno è costretto a farsi sempre la doccia prima anche solo di stringerle la mano. «Ho cercato di resistere, lottare, condurre una vita ritirata e alla larga da ciò che mi faceva star male. Presto però non avrò più un posto dove poter stare: nelle ultime settimane non riesco nemmeno a rimanere in camera mia o nel salotto. Sono costretta a sedermi su una poltroncina leggermente reclinabile in cucina. Temo per la mia vita, che non potrà durare ancora a lungo. Non posso prendere alcun farmaco per alleviare i dolori perché le mie allergie riguardano anche la maggior parte dei medicinali. Ho provato anche una terapia omeopatica ma non ha funzionato».

L'unica strada per alleviare le sue sofferenze è una clinica inglese (Breakspear Medical, a Hemel Hempstead nel Regno Unito), ma ogni singolo trattamento costa 30.000 euro. «Questo ospedale vuole un anticipo del 50% solo per farmi l'analisi iniziale - spiega Sara - e c'è anche il problema di raggiungere l'Inghilterra: io non posso prendere l'aereo oppure fare un viaggio troppo lungo in auto. I costi non posso sostenerli».

E così un amico della giovane sta cercando di fondare un’associazione Onlus per agevolare tutte le questioni burocratiche. Ed è stato aperto un conto corrente a suo nome all’ufficio postale di Ponte (Iban: IT 36W07601138 0000100 4002083) perché, dice Sara, «chiedo umilmente, a chiunque potesse, di farmi una piccola donazione, per riuscire ad andare in questo centro medico il prima possibile».

di Luca Signorini

6 novembre 2015

FONTE: Iltirreno.gelocal.it
http://m.iltirreno.gelocal.it/montecatini/cronaca/2015/11/06/news/costretta-a-vivere-isolata-dal-mondo-lancia-appello-per-curarsi-1.12392822?ref=fbfti

domenica 8 novembre 2015

Sindaco del Pavese malato di cancro: “Io simbolo della lotta contro l’inquinamento”


Non ha evidenze scientifiche che lo confermino, ma Pietro Scudellari, sindaco di Linarolo, è sicuro che il tumore che da due anni lo ha colpito, è stato causato dall’inquinamento con cui il comune del Pavese è costretto a vivere. Eppure quel pezzo di Pianura Padana sembra un luogo bucolico, ricco e fertile. Ma sotto la superficie ci sono le braci di decenni di agricoltura intensiva che ha utilizzato la chimica per fertilizzare i terreni ed eliminare le erbacce. L’ultima battaglia di Scudellari è contro la pratica di coprire le campagne durante i periodi di riposo vegetativo con fanghi provenienti dagli impianti di depurazione delle grandi città.
“Il fatto – denuncia – è che non sappiamo con certezza cosa ci sia esattamente in quei liquami. Nei depuratori può finirci di tutto e l’Arpa non ha mai effettuato indagini approfondite. E’ ora di smetterla di inondare la nostra campagna con tutte queste porcate”.

di Fabio Abati

28 ottobre 2015


Sono sinceramente contento quando vedo un Sindaco, o un assessore o un rappresentante politico, che denuncia il triste stato delle nostre campagne, sfruttate all'inverosimile per ragioni economiche nonchè continuamente "violentate" dall'uso smodato di pesticidi di ogni tipo e dall'utilizzo di fanghi e liquami di dubbia origine. Certo dispiace, e tanto, che questo Sindaco debba affrontare  una dura battaglia come quella contro il tumore..... ma del resto, non è forse la stessa sorte che tocca milioni di persone in tutto il mondo? E questi tumori non sono forse causati dall'inquinamento ambientale che viene perpetrato in mille modi diversi? E' veramente ora di cambiare registro, di tornare a una concezione più sana e genuina della nostra madre terra, di considerarla come una generosa nutrice che va preservata e salvaguardata in  ogni modo possibile e immaginabile. Bisogna veramente cambiare mentalità e mettere il Bene dell'uomo al di sopra di ogni interesse economico. Potremo mai arrivare a questo?

Marco

mercoledì 4 novembre 2015

Una giostra per Christiano: continua la raccolta fondi


Ieri (23 ottobre 2015) a Morbegno, in Piazza Sant’Antonio, fino alle 18, si è svolta una meritevole iniziativa a favore del piccolo Christiano, il nostro amico di soli 6 anni afflitto da una rara e complicata forma di Sensibilità Chimica Multipla. L’evento, organizzato da Marvel show e dal generoso Christopher Rina, proprietario dell’impianto, ha permesso la raccolta di 511,69 Euro, interamente devoluti alla causa di Christiano.

Piccole somme, goccie di acqua che un pò per volta creeranno un piccolo mare; d’altronde anche il viaggio più lungo inizia con un primo passo. La somma che serve per le cure del piccolo Christiano sono nell’ordine di qualche decina di migliaia di euro. Cifra che sarà però definita con esattezza solo a valle di un consulto medico telefonico molto approfondito con il dottore responsabile della struttura del Breakspear Medical Hospital.

Superate alcune difficoltà organizzative dovute alla struttura inglese (e non a motivi diversi ascrivibili a nostre resposabilità, come purtroppo letto su alcuni quotidiani) che non hanno permesso ieri di organizzare la prevista “conference call”, si potrà finamente effettuare la visita (ancorchè in videoonferenza) e avere le idee chiare per il futuro. Al Breakspear è già stata inviata la copiosa documentazione del caso di Christiano e i dottori hanno già constatato quanto il suo caso sia complesso, dando però più di una speranza per la sua guarigione.

In questo momento ci stiamo concentrando sulla salute di Christiano, senza però tralasciare la completezza documentale. Quando si raccolgono fondi per una nobile causa è infatti giusto e doveroso fornire ogni informazione, ogni dettaglio, ogni notizia e con la massima trasparenza, sia relativamente a quanto si raccoglie sia per come vengano spesi; si tratta del minimo e doveroso rispetto dovuto a chi, con sacrificio, rinuncia a qualcosa per aiutare il prossimo.




Marvel show (o meglio la sua anima, ovvero Cristina Bonato, già distintasi con successo per più di una iniziativa sociale) organizzerà in futuro altre iniziative. E come nel caso odierno verranno sempre pubblicate le ricevute relative ad incassi e versamenti alla famiglia di Christiano.

Purtroppo vengono segnalate anche false iniziative, vere e proprie truffe perpetrate ai danni della salute di un bambino: no comment. Le iniziative ufficiali e i conti correnti sono solo quelli pubblicati sulla stampa o dalla mamma nel blog ufficiale.

Un grazie speciale al sindaco di Cosio Valtellino che, in un operoso silenzio (insolito nella politica di oggi), sta fattivamente aiutando la famiglia sia per quanto riguarda le attrezzature necessarie (skype, linea internet) sia per partecipare all’educazione di Christiano (che come già detto non può frequentare la scuola, ma può contare ad oggi solo su un programma ridotto a domicilio: 6 ore settimanali garantite dal Ministero) e anche per la sua salvaguardia (a breve, quando tutta la documentazione sarà raccolta, si auspica una delibera che vieti l’uso di sostanze pericolose per la salute di Christiano in una raggio di qualche centinaia di metri dalla sua abitazione).

La mamma Alessandra desidera anche ringraziare il Sincado di Morbegno Andrea Ruggeri e l’Assessore alla Cultura Claudio D’Agata per aver permesso e incentivato l’iniziativa di ieri e la precedente manifestazione, e che da subito si sono dimostrati sensibili al problema.

di Ruggero Guanella


24 ottobre 2015


Per chi volesse effettuare una donazione, anche per sostenere l’acquisto dei farmaci ad uso quotidiano:

Conto Banco Posta intestato a Guaschi Alessandra C/C N. 61033-1025182690
Causale: Cure a Londra

Conto Corrente Banca Popolare di Sondrio intestato a Guaschi Alessandra IBAN IT41F 05696 52370 00000 2332X62

Causale: Farmaci per Christiano



FONTE: Intornotirano.it
http://www.intornotirano.it/cronaca/una-giostra-per-christiano-continua-la-raccolta-fondi/