sabato 24 settembre 2016

La verità è contaminata


Malattie da inquinamento ambientale e indifferenza sociale: vivere con la MCS

Le sostanze chimiche con la loro tossicità, ci circondano quotidianamente e immancabilmente ci avvelenano, ma non esclusivamente per l’inquinamento atmosferico. In queste situazioni, un sistema immunitario compromesso ha difficoltà a smaltire le sostanze tossiche che assimila attraverso la pelle e gli organi vitali.
L’avvelenamento e le alterazioni delle piante con pesticidi ed insetticidi carcinogeni, ormoni somministrati ad animali, OGM, diossine e metalli pesanti, concorrono a mutazioni genetiche gravi.
Sta di fatto che nutrirsi di cibi genuini è la base fondamentale per prevenire malattie che poi nel tempo potrebbero diventare invalidanti ed irreversibili. Spesso in Europa e anche in altri continenti industrializzati, si parla molto di alimentazione sana e biologica ma tale non può essere finché, chi governa, non prende provvedimenti seri e impedisce di avvelenare l’etere con sostanze xenobiotiche che vanno ad alterare l’essenza dei cibi di cui ci nutriamo. Quando si parla del “terzo mondo” in realtà è proprio lì che l’uomo potrebbe vivere meglio, in un ambiente naturale e privo di sofisticazioni industriali, nutrendosi di cibi non contaminati.
La Sensibilità Chimica Multipla (MCS), la Fibromialgia (FM), la Sindrome da Fatica Cronica (CFS), l’Encefalomielite Mialgica (ME) sono patologie neuro-immuno-tossico infiammatorie a carattere degenerativo, multisistemico e colpiscono soprattutto il sistema nervoso centrale e inoltre, esordiscono quasi sempre in maniera subdola, per poi divenire invalidanti al 100%.
Spesso sono presenti contemporaneamente e valutate quali malattie rare. Quest’ultime, obbligano a modificare il proprio stile di vita, costringendo spesso chi ne è colpito, a vivere una vita isolata con forte condizionamento della quotidianità e limitano la vita sociale e di relazione. Il modo in cui viviamo ci impedisce di prendere in considerazione i segnali d’allarme inviati dal nostro corpo in relazione alle sollecitazioni esterne; pochi sanno che esistono patologie legate all’inquinamento ambientale nonostante il numero dei malati sia in costante aumento. E’ di notevole importanza effettuare una continua ricerca medico-scientifica per capire la causa, la diagnosi ed un’eventuale terapia mirata, essendo le stesse patologie diagnosticate in fase troppo avanzata quando risultano già irreversibili. Nonostante queste siano riconosciute dall’OMS, di fatto non lo sono dal Sistema Sanitario Nazionale e per questo, non vengono garantiti i livelli essenziali minimi di assistenza previsti dall’articolo 32 della nostra Costituzione.


La MCS, che viene per lo più scambiata per un’allergia, è invece dovuta a un’alterazione genetica, la quale rende impossibile eliminare le sostanze nocive provenienti dall’ambiente: profumi, detergenti, smog, fumo di sigaretta, insetticidi, pesticidi, disinfettanti, toner, carta stampata, vernici, additivi, coloranti, alcool, gomme, plastiche, medicinali, tessuti nuovi etc. Le persone affette da MCS, all’inizio si proteggono con mascherine per evitare l’inalazione delle sostanze irritanti che scatenano la sintomatologia; alcune si vedono costrette a cambiare abitazione più volte, rendendo la stessa “bonificata” per la loro incolumità: altre persone hanno difficoltà a proseguire la normale vita lavorativa, perché il costante contatto con agenti atmosferici intrisi di sostanze nocive, fanno peggiorare la sintomatologia al punto da causare reazioni avverse ed improvvise. Pertanto, per i pazienti socializzare diventa sempre più difficile, perché chi li frequenta dovrebbe adeguarsi alle loro necessità (non profumarsi, non fumare, indossare abiti lavati con detergenti specifici, non usare lacca, creme, etc.), tenendo in considerazione che diversamente, causerebbero un aggravamento improvviso della sintomatologia.
E’ impossibile calarsi nei panni di una persona con l’MCS, perché non si è in grado di comprendere fino in fondo cosa significa gestire diversamente la propria vita. Tale patologia, spesso in concomitanza con la CFS, può manifestarsi attraverso vari sintomi, fra questi: emicrania, vertigini, disorientamento, confusione, perdita di memoria e di concentrazione, irritabilità, depressione, dolori muscolo-articolari, tremori, tosse, dispnea, broncospasmo, nausea, diarrea, gastralgia, coliti, astenia, cistiti, prurito con o senza eruzione cutanea, dermatiti, tachicardia, aritmie, ipo o ipertensione e soprattutto una più o meno accentuata iperosmia (esagerata sensibilità dell’olfatto), calo dell’udito, acufeni, iperacusia (spiccata sensibilità ai rumori), bruciore agli occhi, calo della vista, fotofobia (eccessiva sensibilità alla luce – dover indossare occhiali scuri anche alla sera). Anche la Sensibilità Chimica Multipla (MCS), la Fibromialgia (FM), la Sindrome da Fatica Cronica (CFS), l’Encefalomielite Mialgica (ME) sono “disabilità invisibili” e pertanto, non “riconosciute” in quanto non percepite dalla vista.

di Paola G.

FONTE: Astrid News

mercoledì 7 settembre 2016

Gugliotti: “Faremo di tutto per far riconoscere al Ministero questa patologia”

Ha scelto di vivere in terra di Siena (a Rosia per la precisione), perchè qui sia da un punto di vista climatico che per la qualità dell’aria, la sua vita può essere migliore. Una vita condizionata da una sindrome che si chiama Sensibilità Chimica Multipla, fortemente invalidante che la rende allergica praticamente a tutto. E, oltre al danno, la beffa: questa malattia rara non è riconosciuta come patologia dal sistema sanitario nazionale, per cui anche le costose cure che fa in Spagna sono a suo carico. Questa è la storia di Sara, una ragazza di 23 anni che adesso vive appunto con la famiglia a Rosia, che non può avere una vita sociale normale proprio a causa di questo problema.
Quando sono venuto a conoscenza della situazione – ha raccontato ai microfoni di ARE il sindaco di Sovicille Giuseppe Gugliottiinsieme al sindaco di Pescia Oreste Giurlani (Sara è originaria di Pescia) ci siamo interessati e incontrati nei giorni scorsi con la famiglia e l’avvocato Massimo Sardo che la segue, per esprimere vicinanza e dare supporto e aiuto per quanto è nelle nostre possibilità. Non soltanto per cercare di venire incontro alle sue esigenze, ma anche per farci parte diligente da un punto di vista istituzionale e porre il problema del quale ho già interessato l’assessore regionale Stefania Saccardi e il presidente della Commissione Sanità della Regione Stefano Scaramelli. Siamo a disposizione per compiere insieme questo percorso, con la famiglia di Sara e con le altre persone che sono affette da questa malattia e che stanno cercando di costituirsi in associazione per avere un potere contrattuale più forte”.

 22 agosto 2016

FONTE: Antennaradioesse.it
http://www.antennaradioesse.it/gugliotti-faremo-di-tutto-per-far-riconoscere-al-ministero-questa-patologia/